A marzo, la Commissione Europea ha presentato un nuovo piano d’azione, Circular Economy Action Plan, per accelerare l’economia circolare nell’Unione Europea. Una strategia che, per il prossimo decennio, andrebbe a ridurre l’impronta del consumo, raddoppiando allo stesso tempo il tasso di riutilizzo dei materiali (riparare e riciclare), in quanto oggi nell’UE solo il 12% delle materie prime trova ritorno nell’economia. L’obiettivo principale di questa strategia: rendere UE climaticamente neutrale entro il 2050.
Il piano per l’economia circolare avrebbe vantaggi indiretti in quanto andrebbe a rafforzare la base industriale dell’UE favorendo la creazione di nuove imprese, mentre, per i cittadini, si avranno prodotti di alta qualità, che dureranno più a lungo in quanto saranno progettati per il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio. Il piano stima che l’implementazione delle misure previste potrebbe aumentare il PIL comunitario dello 0.5% entro il 2030, creando circa 700.000 nuovi posti di lavoro. Vediamo alcune delle proposte della Commissione Europea per quanto riguarda prodotti, settori industriali e rifiuti.
Sviluppo di prodotti sostenibili
Per rendere i prodotti sostenibili, efficienti e per farli rientrare nell’economia e ridurre i rifiuti, l’esecutivo vuole proporre un’iniziativa legislativa sul prodotto sostenibile. L’obiettivo principale sarà di ampliare l’attuale direttiva EcoDesign sulla progettazione ecocompatibile oltre i soli apparecchi connessi all’energia. La Commissione Europea andrà a stabilire dei principi di sostenibilità per regolamentare alcuni aspetti, tra cui:
Per aumentare la partecipazione dei consumatori all’economia circolare, la Commissione Europea andrà a migliorare anche la riparabilità dei prodotti, stabilendo il “diritto alla riparazione” (Right to Repair). Per esempio, il piano prevede l’accessibilità a informazioni più affidabili nei punti vendita per quanto riguarda il ciclo di vita del prodotto, la disponibilità di pezzi di ricambio e l’accesso alla riparazione.
Il piano per l’economia circolare nei diversi settori industriali: da edilizia a imballaggi, plastiche o alimentazione
Meno rifiuti, più valore.
Questo è un altro capitolo interessante del piano per l’economia circolare che ha attirato la nostra attenzione. La Commissione Europea parte da una premessa con cui siamo tutti d’accordo: “Il riciclo di alta qualità parte da un’efficiente raccolta differenziata dei rifiuti”. Perciò, l’esecutivo andrà ad armonizzare i diversi sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti, che include modelli di sistemi di separazione, la densità e l’accessibilità ai punti comuni di raccolta dei rifiuti, e programmi per facilitare il coinvolgimento dei cittadini.
Il piano della Commissione Europea è molto ambizioso e, se implementato e seguito, ci porterà più vicino all’economia circolare e conseguentemente ad una qualità di vita superiore. I meccanismi ci saranno, le tecnologie per riciclare e per una migliore gestione dei rifiuti le abbiamo, ma come possiamo assicuraci che le politiche saranno seguite e rispettate dai paesi dell’Unione Europea?